Un coperchio sul sole

Venerdì 1 novembre abbiamo assistito ad un incontro presso l’auditorium Paccagnini di Castano Primo, mirato a ricordare e sensibilizzare gli spettatori sulle esplosioni di Fukushima avvenute nel 2011 in Giappone.
Ad aprire il discorso è stato il presidente dell’associazione Mondo in cammino, Massimo Bonfanti, che da diversi anni si occupa del tema del nucleare: “Chi pensa che ormai il disastro nucleare di Fukushima sia stato superato, sbaglia. L’esplosione di Chernobyl è avvenuta nel 1986 e la seconda generazione di figli di chi ha vissuto quell’incubo ancora oggi ne subisce i danni genetici. L’incidente di Fukushima è scoppiato nel 2011 e la centrale si trovava vicino alle coste del mare. Stiamo parlando di una contaminazione acquatica oltre che area. I danni sono gravissimi.” 

L’energia nucleare è un’enorme fonte di energia e a prezzi più sostenibili per ogni componente di uno Stato, il suo utilizzo potrebbe dunque avere molti vantaggi. Però, è altamente rischiosa. Nonostante siano passati 33 anni dall’esplosione di Chernobyl, ne subiamo ancora i danni. Con Fukushima è stato contaminato anche l’oceano. Vale la pena sfruttare un’energia tanto potente quanto rischiosa per le nostre vite? Questa è la domanda che, secondo me, Bonfanti avrebbe voluto che noi ci ponessimo in seguito alle sue parole. “Mai mettere una centrale nucleare dove la popolazione è in pericolo. Nessun posto del mondo è sicuro.”

Dopo di che è stata proiettata la versione ridotta del film Un coperchio sul sole; la prima in Italia, con la presenza del regista del film Tamiyoshi Tachibana e dell’ex primo ministro giapponese Naoto Kan, in carica durante gli anni del disastro nucleare.

Il film parla dei primi 5 giorni di gestione dell’incidente nucleare a Fukushima da parte dello staff del primo ministro Naoto Kan. Si rischiò di evacuare 50 milioni di persone. Nel film si cerca di capire lo svolgimento degli eventi e le minimizzazioni messe in atto dalla direzione della centrale nucleare. Il film si concentra con precisione sulla gestione degli eventi e i membri dell’ufficio del Primo Ministro appaiono sotto la loro vera identità (i politici sono nominati con il loro nome, la TEPCO invece, per evitare qualsiasi azione penale, essa è stata ribattezzata in “Tobi”).

Dopo la visione del film è stato possibile porre delle domande all’ex primo ministro. Ecco le due, secondo noi, più salienti.
L’energia nucleare può essere considerata un’alternativa pulita rispetto al carbone e ai conbustibili fossili?
L’energia nucleare non è mai pulita. Io sono andato a trovare delle persone che sono ancora malate, quindi posso dirlo con fermezza e tutti dovrebbero averlo capito. Ora in Giappone importiamo gas naturale e petrolio per diminuire l’utilizzo del nucleare, perché i giapponesi lo hanno capito. Per cui il governo sta cercando di utilizzare energie rinnovabili il più possibile per utilizzare sempre meno il nucleare. Però per riuscire in ciò ci deve essere la forza di volontà da parte del governo.

Che fine fanno le scorie radioattive?
Esistono dei luoghi in cui gestire le scorie radioattive, ma in alcuni Paesi no. Come il Giappone. In Giappone le scorie vengono depositate vicino le centrali perché non esiste un centro di smaltimento delle scorie, per cui nessuna soluzione sul come liberarcene. Stanno lì e contaminano.