Il mio cuore cattivo

Il mio cuore cattivo  è un libro scritto dallo scrittore tedesco Wulf Dorn, 347 pagine avvincenti che ho letto in pochi giorni. Dorn è sempre stato un appassionato della letteratura ed ha lavorato come logopedista con pazienti psichiatrici. Grazie a questo dal 2010 (con La psichiatra) ha iniziato a scrivere e pubblicare romanzi di tipo thriller-psicologico, tra i quali, per l’appunto, Il mio cuore cattivo, uscito nel 2013.

Inizia tutto con un ricordo che si è apparentemente cancellato ed alimenta le paure, i dubbi, le allucinazioni e gli incubi nella memoria di Dorothea, regalandole anche un pizzico di amicizia mescolata all’amore. Doro pensa di essere l’assassina di suo fratello minore. I medici dicono che sia morto per un arresto cardiaco, ma lei si rifiuta di crederci e questo la tormenta da quando una domenica mattina ha trovato il fratellino senza vita nel suo piccolo letto, non ricordando più cosa fosse successo la sera prima, quando avrebbe dovuto controllarlo in assenza dei genitori. Tutto quello che vede nei ricordi di quella notte è il nero. Da quel giorno Doro ha iniziato ad avere allucinazioni, ha iniziato a vedere il suo fratellino morto e a percepire il suo tocco su di lei, a sentire voci irreali. Perciò dopo l’accaduto ha cambiato casa, traslocando con sua madre in un altro piccolo paese tedesco. Ha cambiato scuola e città per poter ritrovare pace in sé stessa, con anche l’aiuto di uno psichiatra.
Questo metodo sembra quasi funzionare, ma, una notte, nota un ragazzo dalla finestra della sua camera e, dopo averlo raggiunto nel gazebo in giardino, lui le chiede aiuto per poi sparire misteriosamente senza lasciare alcuna traccia; decide quindi di indagare su di lui, scoprendo poi la sua identità e le notizie del suo suicidio, pochi giorni prima del loro incontro. Da quel momento Doro tornerà a non avere più confini tra la realtà ed i suoi incubi, il suo fratellino ricomincerà a tormentarla, tutto ciò che le rimarrà per non impazzire sarà la fiducia in sè stessa perchè tutti, o quasi, si rifiuteranno di crederle.
È con questo thriller psicologico che lo scrittore tedesco Wulf Dorn è diventato uno dei miei autori preferiti, imprigionandomi tra una scrittura scorrevole, pagine intriganti ed un finale imprevedibile.
Non esistono un buono ed un cattivo, ma è presente solo un viaggio nella testa di un’adolescente. Lo scrittore vuole dirci che una qualsiasi mente umana è instabile, complicata e che se lasciata sola contro tante altre può cadere nel lato peggiore di sè. Ci dimostra con il suo racconto che anche la più innocente delle persone ha un proprio lato cattivo, che bisognerebbe avere consapevolezza di ciò che si è e delle proprie azioni per non essere tormentati da parti di noi inconsciamente nascoste, come è successo alla protagonista, che a causa del vuoto nella sua memoria è arrivata a non fidarsi nemmeno di ciò che poteva vedere con i suoi occhi e toccare con le proprie mani.
È una lettura che consiglierei a chiunque: invita il lettore a riflettere sulle caratteristiche delle persone e a non soffermarsi solo sulle sensazioni ricevute a primo impatto, perché, come dice una massima cinese prima dell’inizio del libro, “Il male non vive nel mondo delle cose. Vive unicamente nell’uomo”.