Italia, sei fuori davvero…

 

Un fallimento mondiale. L’Italia non va oltre lo 0-0 nel ritorno del playoff per la qualificazione alla World Cup di Russia 2018. Addio Coppa del Mondo, la Nazionale resta a casa. La sconfitta per 1-0 nella gara di andata non viene ribaltata davanti ai 75.000 di San Siro, che assistono all’ennesimo flop della selezione del ct Gian Piero Ventura. L’Italia riesce a compiere un’impresa al rovescio: bisogna tornare al 1958, infatti, per trovare un’altra Nazionale bocciata nelle qualificazioni. Il verdetto arriva al termine di 90 minuti di altissima tensione. Gioco se ne vede poco, le occasioni ci sono ma non vengono sfruttate. La Svezia svolge il compitino: basta e avanza per volare in Russia.
In questi giorni ognuno di noi ha saputo dell’eliminazione incredibile della nostra Nazionale, e tutti si domandano come sia potuto accadere, è difficile crederci ma è purtroppo accaduto, ma come è possibile?
Le colpe andrebbero suddivise, il CT Ventura ha la colpa di non essere riuscito in 2 anni a trovare uno schema di gioco fisso variando dal 3-5-2 al 4-2-4, emblematico l’impiego di Gabbiadini (riserva del Southampton) al posto di un Insigne in forma smagliante nella partita più importante, la colpa è dei calciatori che non hanno dato l’impressione di dare l’anima per la maglia (soprattutto all’andata), la colpa è della Fifa che riesce a creare un girone di qualificazione con Spagna e Italia nello stesso gruppo e poi si assiste a gironi in cui le prime due qualificate sono Serbia e Irlanda oppure Polonia e Danimarca, il tutto dovuto alle assurde regole del ranking Fifa, che tiene conto dei risultati delle partite amichevoli che dovrebbero servire a provare schemi di gioco e uomini nuovi, ma le colpe maggiori le hanno la federazione e i club che non incentivano la crescita dei giovani italiani nei vivai
E’ finita nel peggiore dei modi l’avventura in Nazionale per quattro senatori come Buffon, De Rossi, Barzagli e forse anche Chiellini. Insieme hanno condiviso più di dieci anni di emozioni con il Mondiale del 2006, per i primi tre, nettamente al primo posto nella classifica dei momenti indelebili. Italia-Svezia è stata l’ultima recita da parte di chi ha costruito l’ossatura della Nazionale italiana nell’ultimo decennio, di chi ci ha sempre messo la faccia senza paura nonostante le vittorie, le sconfitte e le emozioni contrastanti. Si chiude un capitolo per questi tre giocatori ma non solo, anche Chiellini non è  più un ragazzino e nel 2020, anno dell’Europeo, avrà  36 anni.
Si è chiuso un ciclo per loro e se ne sta chiudendo un altro per i vari trentenni, la cui carriera in Nazionale è ormai agli sgoccioli. Parliamo di Bonucci, Candreva, Parolo, Eder, Astori e D’Ambrosio che hanno tutte le carte in regola per potersi giocare l’Europeo 2020 ma sarà difficile vederli tutti quanti in Qatar.  E questo, se mai dovessimo qualificarci al Mondiale del 2022 (dopo la débâcle con la Svezia  tutto è possibile). Serviranno forze fresche, un ricambio generazionale netto e nuove idee di gioco e di preparazione, bisognerà  ripartire dai giovani, con Donnarumma pronto a raccogliere l’eredità  di Buffon, come sottolineato dal portiere della Juventus nel dopo partita; Caldara, Rugani e Romagnoli dovranno comporre una nuova difesa senza i tre della BBC.
Dalla porta al centrocampo e all’attacco, con i vari Chiesa, Pellegrini, Barella, Berardi e Cutrone che dovranno essere inseriti all’interno di un contesto dove i protagonisti dovranno essere Belotti, Bernardeschi, Gagliardini, Spinazzola, Insigne, El Shaarawy, Florenzi e Immobile.  Si deve ripartire da qui, con i vari club che dovranno dare più fiducia e più minutaggio ad alcuni giovani troppe volte relegati in panchina per cinque o sei partite di fila. Bisognerà  trovare una guida tecnica adatta a plasmare questi calciatori e amalgamarli in un contesto adatto a loro, al momento circolano i nomi di Ancelotti, Conte (difficile) e Mancini. Bisognerà ripartire come se tutto fosse stato raso al suolo, servono uomini e forze fresche per ricostruire l’Italia del pallone che dal magico 2006 non arriva neppure agli ottavi del Mondiale.