Games week 2019

Partiamo dicendo che “Games week” è il titolo fuorviante perchè se pur letteralmente sia “la settimana dei giochi” dura solo tre giorni la fiera che ruota intorno ai videogiochi e che da qualche anno ha luogo in tre padiglioni a Rho Fiera. Io ho partecipato al Games week, come quasi ogni anno, andando di domenica, il giorno in cui c’è sempre più gente per motivi ovvi.
Non c’è mai stata una vera e propria divisione logica nei padiglioni, ma quest’anno hanno cercato di dare un’idea più chiara con accorpamenti di case sviluppatrici come ad esempio Nintendo che questa edizione oltre a mini-postazioni con la switch ha fornito un palco su cui poi youtubers (Sabaku no maiku e Sio) hanno giocato e presentato giochi, esponendo la loro opinione. Ogni anno è diverso anche se il filo conduttore è sempre lo stesso: esporre giochi che devono uscire o già usciti, così che i “Fan” (e non) possano provarli. Quest’anno ci sono stati molti cambiamenti: il principale è stato lo stand game stop, che era solo un percorso a zigzag per prenotare e comprare giochi senza più avere oggetti esposti. Certo, oggettivamente non sono necessari ma rendevano più gradevole il luogo, invece così era molto triste ed anonimo. I due mega stand Nintendo e Playstation erano molto organizzati ma con file improponibili, probabilmente dettate dal fatto che le esclusive giocabili erano molte ed interessanti. Ad esempio Playstation ha dato la possibilità di provare il nuovo gioco “Marvel’s avengers” (che uscirà il 15 maggio 2020) ma anche giocare “Days gone” (uscito il 26 aprile  2019).

Gli altri padiglioni erano caratterizzati da venditori e da espositori che però non mostravano giochi. Ad esempio, c’erano Radio105, che ha proposto dei mini-concerti, due zone dove si sfidavano team di videogiocatori semi professionisti,  plugMi e Machete gaming. L’ultimo stand dava la possibilità di giocare contro dei rapper a determinati giochi oltre alla musica live, quindi una sorta di incontro con loro.

I lati positivi? Quest’anno mi è sembrato molto più organizzato sotto alcuni aspetti (ad esempio la presenza di un infopoint e di molti più cestini per la raccolta differenziata) e i padiglioni erano strutturati con un senso logico.
I lati negativi? Il costo del biglietto di ingresso che è aumentato senza un motivo chiaro, il fatto che non esistevano più i “pacchetti” per acquistare più biglietti spendendo meno, la mancanza di un vero e proprio spazio espositore per il game stop e la mancanza dello stand di Call of duty, presente tutti gli anni precedenti (e questo è stato un colpo al cuore per me).

In breve, nonostante quest’anno sia stato abbastanza deludente rispetto agli anni passati, io consiglio a tutti di andarci almeno una volta nella vita, è sempre una bella esperienza da fare soprattutto in gruppo.