Diventando ogni giorno persone migliori – Intervista alla scrittrice vincitrice del premio “Piuma d’Oro”

Lo scorso anno l’intero istituto è stato attivo protagonista di un concorso che lo ha impegnato per quasi tutta la durata del percorso scolastico.

Gli studenti di tutte le classi hanno indossato i panni di aspiranti scrittori, che con cuore e intelletto hanno realizzato ciò che rappresenta la genuina prole delle giovani menti che costituiranno il futuro del mondo.

Dopo la pubblicazione dei volumi appartenenti alla collana “Selfie di Noi”, realizzati lo scorso anno in numerose scuole da tutta Italia, i giudici del premio “Piuma D’Oro” hanno valutato i tasselli del grande mosaico e hanno selezionato quello che secondo i loro criteri merita di essere eletto vincitore, elogiandone i punti più risaltanti.

«Quando il racconto riesce a coniugare più cose: la levità dell’essere umano, il suo incommensurabile Mistero; il viaggio, inteso non soltanto come spostamento fisico ma soprattutto come ricerca di sé stessi, apertura, messa in discussione delle proprie certezze, ascolto. Perché non c’è nulla di nobile nell’essere superiore all’altro essere umano. La vera nobiltà sta nell’essere superiore alla persona che eravamo fino a ieri.»

Questo è ciò che ha più impressionato la giuria del testo classificato in terza posizione, di cui la nostra scuola ha l’onore di ospitare la creatrice: la ragazza di 5AL Natalia Elia, che abbiamo prontamente intervistato.

Chi sei? Che cosa studi?

Mi chiamo Natalia, frequento la classe 5A liceo e sono una semplice studentessa.

Come ti senti nei panni di vincitrice? È qualcosa che ti aspettavi?

È qualcosa che non mi aspettavo assolutamente. Stento ancora a crederci: quando leggo gli articoli che hanno realizzato su questa fantomatica ragazza di Arluno vincitrice del premio, o quando torno a casa e vedo il trofeo che mi hanno consegnato, inizio a dirmi “ma non sono io, ma va, come potrebbe essere?”. Non me lo aspettavo per niente. Alla premiazione, a Frosinone, hanno iniziato a leggere alcune frasi del racconto vincitore, e quando mi sono resa conto che si trattava del mio mi sono letteralmente pietrificata dall’emozione, con le mie prof che ridevano come matte.

È stata una bellissima esperienza, e il viaggio offerto dalla scuola mi ha tanto divertita quanto affascinata: visitare alcuni dei luoghi più famosi di Roma non è una cosa da poco.

Cosa ti ha ispirato alla realizzazione del tuo racconto?

Bella questa domanda.

Innanzitutto a me piace viaggiare, quindi l’idea di raccontare un viaggio fisico e mentale, dettato da una serie di motivi, che potesse dare libero sfogo per lasciar andare tutte le mie fantasie mi è subito balenata in mente. Ogni incontro, in ogni luogo visitato dal protagonista, ha la sua importanza specifica, e quello che porta a casa alla fine del suo viaggio è una morale che unisce tutto ciò che ha appreso.

È il mio modo di comunicare ciò che penso: è come se ognuno dei personaggi rappresentativi del proprio luogo fosse una piccola parte di me, e collaborano, pur non sapendolo, per formare l’insegnamento più grande.

Nel complesso è una storia molto semplice, e questo mi fa meravigliare ancora di più di aver vinto. Sono fermamente convinta che in confronto al mio, i testi degli altri candidati erano estremamente più profondi e ricchi di significato. Alla premiazione ho sentito certe frasi incredibili sui temi più disparati, che non avevano nulla a che fare con quello che ho fatto io. Persino la frase scelta dai giudici è di una semplicità disarmante. È stata una meravigliosa sorpresa.

Hai mai avuto altre esperienze di scrittura di questo calibro?

Contano le elementari?

A parte gli scherzi, questa è stata la mia prima vera esperienza di scrittura. Non ho mai avuto altre possibilità, non ho mai partecipato ad altri progetti simili, e non ho mai provato a dare sfogo alla mia creatività per conto mio. Mi sono scoperta scrittrice recentemente insomma.

Cosa ti lascia questa esperienza? Continuerai a scrivere?

Una grande soddisfazione. Questa è una delle poche occasioni in cui mi sono veramente sentita soddisfatta del mio operato, come non mi sono mai sentita in 14 anni di danza.

Tuttavia non credo che continuerò a scrivere, a parte i temi scolastici, ovviamente.

Che progetti hai per il futuro?

Mi piacerebbe fare ingegneria aerospaziale, ma devo ancora pensarci su.

Non sono sicura, anche perché ho un certo timore per quello che riguarda la difficoltà dell’indirizzo, ma penso che potrei riuscire a cavarmela.

In ogni caso penso di frequentare un corso in ambito scientifico, ho sempre avuto quella passione.

Natalia Elia per il sociale: hai un messaggio per i futuri scrittori italiani?

Sembrerà banale, ma il mio consiglio è semplicemente di provarci sempre e comunque, di inseguire le proprie passioni e di fare tutto ciò che si ritiene necessario per raggiungere i propri obiettivi. Questo vale in ogni ambito ovviamente.

Bisogna rischiare in tutto: se si cade ci si può rialzare sempre, se lo si vuole.