Apocalypto- Recensione

Apocalypto è un film del 2006 diretto da Mel Gibson ambientato nel XV secolo, in Sud America.

Narra le vicende di una tribù abitante nello Yucatan, più principalmente di un uomo appartenente ad essa: Zampa di Giaguaro, figlio del capo della tribù.

Il film si apre mostrando la vita comune della tribù nel proprio villaggio, per poi subito irrompere con la violenza tipica dei film di Gibson con l’entrata in scena di un gruppo di mercenari Maya che distruggendo il villaggio e uccidendo la maggior parte degli abitanti, prendono in schiavitù i superstiti, che verranno poi sacrificati agli Dei dai sacerdoti della loro città.

Tra i prigionieri vi è anche Zampa di Giaguaro (il protagonista), scampato alla morte grazie al capo dei mercenari, Lupo Zero. Il viaggio verso la grande città Maya, lungo e sanguinoso, è spesso mostrato con gli occhi del protagonista. Egli è un personaggio forte e valoroso, anche se queste virtù sono nascoste da una elevata dose di paura, che lo rende silenzioso e sottomesso. Infatti egli diventa coraggioso attraverso questo viaggio.

Arrivati alla grande città, alcuni schiavi vengono sacrificati e, proprio quando toccava a Zampa di Giaguaro, un’eclissi oscura il cielo, e i Maya, non conoscendo il fenomeno, la interpretano come un messaggio degli Dei e sospendono i sacrifici umani. Da qui il film si incentra completamente su Zampa di Giaguaro che, dopo essere riuscito a scappare uccidendo il figlio di Lupo Zero, viene inseguito dai mercenari.

Il protagonista assume quasi il ruolo di un personaggio immortale durante questo inseguimento, che con la giusta dose di adrenalina e suspense incolla il pubblico allo schermo. Ferito, stremato, e desideroso di tornare da sua moglie e di suo figlio, che si erano nascosti giusto in tempo, prima dell’attacco al villaggio, il protagonista pian piano riesce a scacciare la paura dal suo corpo e, ritrovandosi nella natura nella quale è cresciuto e ha vissuto, riesce a sfruttare a suo vantaggio il territorio e le sue conoscenze per eliminare ad uno ad uno tutti i suoi inseguitori. Ne restano due che, per fortuna del protagonista ed incredulità degli spettatori, si fanno scappare Zampa di Giaguaro proprio sul più bello, quando due navi spagnole sbarcano sulla spiaggia in cui si trovavano, lasciando impietriti i due mercenari che lasciano così al protagonista l’opportunità di fuggire.

È un film avvincente, che sa catturare il pubblico, un film con una ricca dose di violenza, che getta tutti i protagonisti in una natura in cui il più forte regna sul più debole, ma nella quale solo il protagonista alla fine se la cava.

Protagonista graziato più e più volte, come già detto in precedenza, assume sembianze immortali, tanto che nemmeno due frecce conficcate nella schiena e nel petto riescono a scacciare la sua voglia di scappare per altre mille miglia per salvarsi. Un film non unico nel suo genere, ma che sa far fare il tifo al pubblico, in favore del protagonista ovviamente, e che, in qualche scena, per la troppa poca credibilità, strappa anche qualche risata.