Sogni che diventano realtà – Dolly Noire

La Dolly Noire, un’azienda che produce abbigliamento streetwear, dice che i suoi tre valori fondanti  sono amicizia, perché è la base solida su cui costruire qualcosa di grande, sogno, perché è il motore di qualsiasi progetto, e coraggio, perché è necessario nel momento in cui si decide di scommettere  sul sogno. Loro, quattro fondatori (Alessandro Malandra, Federico Ferrero, Giole Castelvetere, Daniele Crepaldi) nonché amici, hanno scommesso sul proprio sogno registrando il loro marchio nel 2004 e fondando ufficialmente la “Dolly noire” nel 2013. Iniziarono con il disegnare una maglietta per il loro gruppo di amici, qualcosa che potesse rappresentarli, vedevano l’abbigliamento come uno strumento di comunicazione della loro identità e spesso un simbolo di appartenenza ad un gruppo, e tutt’ora è così. Hanno creato l’azienda da zero (iniziando chiedendosi  ciò che gli spingeva a creare un nuovo marchio ma anche da cose più meccaniche come la creazione di una partita iva) e posso affermare che è realizzato tutto fin troppo bene come: il materiale delle magliette che non si stropiccia facilmente e sono molto comode, le foto che postano sui loro social per attirare l’attenzione del pubblico, la loro attenzione al cliente anche solo banalmente rispondere a tutte le domande o offrendo un rinfresco prima dell’apertura della svendita che fanno ogni anno; si vede che non è tutto buttato al caso partendo dalla loro idea fino ad arrivare alle varie capsule, che sono abiti con loro stesso filo conduttore come se fossero a tema (ad esempio la collezione Madiba aveva disegni di leoni o grafiche tribali). Il marchio si è evoluto con prime magliette elaborate come la capsula di Leonardo da Vinci, dove c’erano sulle magliette sue opere o il suo ritratto con colori e giochi di ombre, fino ad alcune più semplici come quella di spazio tempo che erano magliette monocolore (sui tono del blu/azzurro) con costellazioni o stelle. L’aspetto più interessante di Dolly è che cerca di cambiare stile, anche provandone nuovi, ma mantenendo allo stesso tempo il logo che la contraddistingue. Hanno collaborato non solo all’interno del mondo dell’abbigliamento (come nel caso di Dolly Noire x Holly e Benji) ma anche con rapper come Hellraton (per la collezione Madiba, per la quale hanno fatto un viaggio in Africa per sensibilizzare chi segue l’azienda ad “aiutare il prossimo”, loro ad esempio hanno lanciato una maglietta a tema che costava 31,50 euro ed ogni cento magliette vendute, con i soldi ricavati, adottavano un bambino in Africa) e con Nayt e 3dio (oltre al fatto di invitarli ai raduni, mostrare i loro capi nei  video musicali, sono andati in Russia per la collezione Siberia per fare uno shooting fotografico a tema della collezione).

A mio modesto parere sono persone molto gentili e disponibili che ho avuto la possibilità di conoscere sia tramite i social semplicemente partecipando ai loro contest e in un secondo tempo diventando ambassador e solo in quel momento ho potuto vedere che, anche se ci sono molte persone, riescono a darti la loro attenzione singolarmente rispondendo alle tue domande, idee e consigli sia per messaggio che per email, sono riuscita ad incontrare uno dei fondatori di persona che mi ha fatto capire quanto effettivamente sono simili a tutti noi. Sono la dimostrazione reale che tutto è possibile. Personalmente preferisco un brand che si mostra per ciò che è, banalmente anche mettendoci realmente la faccia come fa Dolly Noire. Per ora sono uscite dodici collezioni, molte (quasi tutte) limited edition, ovvero dalla collezione otto non potete più trovarle sul sito e neanche in negozio. Dolly ci lascia con due collaborazioni che escono nei prossimi mesi, il nuovo paio di scarpe e la meravigliosa svendita di fine ottobre (il 25/10).

Dolly Noire manda messaggi positivi indirettamente, tramite storie sui social e video attraverso i quali puoi sentirti parte di un gruppo, tutti che vogliono sentirsi unici a modo loro, e mostrando che davvero l’unione fa la forza, in modo davvero concreto come nel loro caso.