Un nuovo atto per la Rowling? – Harry Potter e la maledizione dell’erede

“Ho aspettato dodici anni, ad Azkaban” (cit. Sirius Black)

Bè, noi possiamo dire di aver aspettato per ben diciannove anni…ovviamente a casa nostra, per un nuovo libro della Rowling. Ed eccoci accontentati, in questi diciannove lunghissimi anni, la fanbase di Harry Potter ha potuto vedere un enorme ampliamento, nuovi ragazzi, di ogni età, si sono uniti sotto l’occhio attento della scrittrice preferita dai maghi e dalle streghe, ovviamente si sono anche “aggiunti” nuovi libri e voci. Sì, voci. Come quelle che Harry sentiva nel corridoio o di notte, mentre dormiva. Detti anche rumors, o voci, abbiamo avuto la possibilità di viaggiare di fantasia, si è passati dai libri sui malandrini allo spettacolo teatrale. Ma perché parlarvi di uno spettacolo per arrivare ad un libro? Semplicemente perché, oltre a degni scandali sul suddetto spettacolo, esso è collegato direttamente al libro con un legame di sangue. Diciamo che entrambi hanno pronunciato il voto infrangibile.

Il libro in questione,”Harry Potter e la maledizione dell’erede”, è il primo libro della Rowling non romanzato. Cosa significa? Ecco, sapete quelle bellissime descrizioni che vi hanno fatto immergere nel mondo magico? Quelle dove solo a leggere della cena di Halloween, vi veniva fame? Scordatevele. Il libro è trecentoquarantadue pagine di puri dialoghi con l’accenno di qualche minima azione. Certo, per molti è molto più semplice e scorrevole come libro. Ma, detto tra noi, è un semplice copione teatrale.

Personalmente, il libro ha perso la sua magia. Da fan della saga, non pretendevo le descrizioni di ogni luogo descritto nei libri precedenti, ma credo che negli anni anche Hogwarts sia cambiata, non credete? Mi sarei aspettata almeno in minimo di descrizioni sui personaggi, che si tratti di Harry, di Scorpius o di altri personaggi, minori o meno, che compaiono nel libro. Soffermiamoci sulla parte editoriale, è inizialmente uscito, anche in Italia, in inglese portando la stessa copertina (Harry Potter and the crushed child) seguendo in italia l’uscita il 24 settembre 2016, il libro è diviso in due parti, ogni parte ha due atti, con un risultato di quattro atti, suddivisi anch’essi in scene. Le azioni e le mini descrizioni del luogo sono in corsivo, e sfogliando le pagine si trovano nomi su nomi, ma alla fine non ci perdiamo perché in sostanza sono sempre quelli. La copertina è, per me, molto piena e pesante a differenza degli altri sette libri e aggiunte. Ora passiamo nella trama, di cosa parla? Il titolo può ingannare, perché non riprende nessun vecchio libro, bensì, si parla del figlio di Harry, Albus, che, poverino, si dovrà sorbire il peso del cognome Potter. E purtroppo chi legge il libro pensando che “la storia si ripete”, si sbaglia moltissimo. Togliendo la parte descrittiva la Rowling ha potuto aggiungere molti colpi di scena e piccole battute (povero Voldemort), che tutto sommato riescono a colmare un grande vuoto. Si fa riferimento inoltre a vecchi libri della saga, oltre a grandi personaggi la cui “uscita di scena”, in precedenza, ha lasciato un grande vuoto dopo tutto questo tempo…e altri che solo a sentire il suo nome tutti impugnerebbero la propria bacchetta per pronunciare un incantesimo di magia oscura!

E’ sì un nuovo libro ma grazie alla pozione polisucco possiamo vedere vecchi libri, riassunti in brevissimo tempo, in un unico solo.

Come fan non posso negare la mia delusione, ma devo ammettere che allo stesso tempo ne sono felice. Anche se Corvonero continua ad aver un ruolo secondario come casata, EHI NOI SIAMO I MIGLIORI! Per il resto sta a voi giudicare, di certo non aspettatevi un vecchio Harry Potter…rimarreste molto delusi.