Houseki no Kuni

Un aggettivo con cui lo definirei? Sorprendente. Un modo in cui lo descriverei? Visivamente magnifico.”Houseki no Kuni” o “Land of the Lustrous” è un anime andato in onda nell’ottobre del 2017, prodotto dalla Orange e tratto dall’omonimo manga scritto da Haruko Ichikawa, quest’ultimo ancora in corso. L’opera è disponibile legalmente in Italia nella sua incarnazione animata su VVVVID, mentre quella cartacea non lo è. Comunque, il cartone, sin dal primo episodio è in grado di farti capire che sarà qualcosa di speciale, di unico… un anime in CG fatto bene. Questo tipo di animazione in Giappone ci ha dato, quando le serie sono completamente in 3D, piccole schifezze come “Berserk 2016”, o al massimo anime visivamente non brutti, e queste sono le eccezioni. Ma “Land of the Lustrous” no, fortunatamente. Infatti non solo è animato davvero bene, ma sfrutta un elemento considerato generalmente come un handicap (la CG) e lo usa in modo da creare in un colpo solo un effetto visivo magnifico (che non si sarebbe potuto ottenere con l’animazione bidimensionale), ed una fotografia ed un utilizzo dei colori spettacolari, che insieme danno all’opera una propria identità. Per quanto riguarda il comparto sonoro, invece, nonostante le ost non siano dei capolavori, sono comunque buone e adatte all’opera, mentre il sound design generale calza a pennello col tutto rendendo le atmosfere ancora più godibili… tranne il doppiaggio, che non mi è piaciuto particolarmente.

La storia è ambientata in un futuro molto distante in cui l’umanità si è perlopiù estinta e in parte si è evoluta in una specie di gemme antropomorfe immortali che conta poche decine di membri ridotti costantemente dagli attacchi dei silenti, misteriose creature provenienti dalla luna, il che, dal punto di vista delle gemme è la cosa più vicina alla morte. Protagonista assoluto è Fos, la quale sembra vivere un infanzia eterna e noiosa, causa la sua assoluta mancanza di qualità e la sua incapacità di imparare la lezione, anche se è effettivamente felice (tranquilli, la cosa non durerà…). Punti sul quale si incentra la serie sono la sua psiche e i vari misteri proposti allo spettatore che creano dei buoni colpi di scena che non intaccano la coerenza del tutto.

I maggiori difetti dal punto di vista contenutistico sono dovuti al fatto che stiamo parlando di un adattamento solo parziale di un opera più grande ancora incompleta. Ad esempio il cast è di circa una trentina di personaggi, e non tutti sono propriamente importanti, e gli episodi sono solo dodici, inoltre la trama vera e propria inizia praticamente in corrispondenza del finale.

Perciò, per concludere, “Houseki no Kuni” non è sicuramente un capolavoro, ma è decisamente un buon prodotto, che mi ha affascinato fin dal principio e che a mio avviso merita più attenzione, il che mi porta a consigliarlo caldamente.

 

Scritto da Gabriele Legnani