Cos’è L’Emilio, chi è L’Emilio

L’Emilio è ormai entrato a far parte di ciò che possiamo considerare tradizione della nostra scuola, come tentativo da parte degli studenti di raccontare se stessi, le proprie passioni, i propri interessi e la propria esperienza in particolare tra le mura scolastiche. In quanto tentativo da ragazzi, si presenta come sicuramente perfettibile, come palestra che può essere un aiuto a scoprire se stessi e la propria capacità di dirsi, come opportunità di crescita anche attraverso errori o tentativi imperfetti.

Come responsabile del progetto, a metà di quest’anno scolastico, voglio pubblicamente elogiare ciascuno dei ragazzi della redazione, il cui lavoro è costante, sicuramente perfettibile, ma altrettanto sicuramente encomiabile (quello che avete tra le mani è il quinto numero annuale, quota che lo scorso anno non era stata raggiunta nemmeno a giugno).

Voglio anche fortemente ringraziare tutti quei colleghi che silenziosamente collaborano alla realizzazione del giornalino: da chi ospita in laboratorio le riunioni di redazione e coordina la parte on line, a chi, con un prezioso lavoro, cuce il legame Alessandrini-Mainardi, a chi corregge e aiuta i nostri ragazzi a scrivere e perfezionare gli articoli.

Un invito, infine: il giornalino ha bisogno di tutti. Chiunque, insegnante o studente, voglia coinvolgersi e collaborare, può dare un contributo di esperienza,  di freschezza, di attenzione a certi particolari che ad altri possono sfuggire, e, insieme, fare un’esperienza che contribuisce, ve lo assicuriamo, ad arricchire e costruire il proprio Sé, innanzitutto nel rapporto tra studenti e con i docenti.

Non abbiate timore di farvi avanti e… buona lettura.