Un arcobaleno di emozioni – Rainbow Six: Siege

“Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege” è un gioco creato da Ubisoft e distribuito per console e pc nel 2015. Esso è uno sparatutto in prima persona e punta molto alla modalità multigiocatore dato che la modalità storia, da giocare in singolo, è basata su missioni che sembrano quasi da preparazione alla fase online.

Il gioco si sviluppa su round di attacco e difesa dove le due squadre, attaccanti e difensori, sono formate da cinque operatori da scegliere all’inizio di ogni round. La struttura dei round preve una fase di pre-match: la squadra in attacco avrà a disposizione dei droni da far muovere a terra per trovare l’obiettivo (ostaggio, contenitore di biorischio o bomba) mentre i difensori lo dovranno proteggere, piazzando i lori gadget e barricandosi nella stanza, le fasi preparatorie e il passaggio alla fase d’azione creano momenti di gioco intensi e unici, rispetto a molti sparatutto online.

Ciascun operatore in una squadra deve essere diverso dagli altri. Essi posseggono armi e gadget differenti:  si passa dagli scudi a barricate, più efficienti di quelle standard, ad una torretta da piazzare a terra, sino a lanciagranate in grado di abbattere le pareti. Gli operatori presenti nel gioco sono, di base, venti ma, in seguito alle espansioni, se ne sono aggiunti altri diciotto, ispirati alle più grandi unità di antiterrorismo, sbloccabili con i punti fama, che si ottengono tramite il completamento delle partite o, semplicemente, comprandoli. A giugno usciranno gli operatori italiani, alibi e maestro, del GIS.

Al momento attuale il bilanciamento tra operatori è ancora da migliorare: creare un team bilanciando punti di forza e debolezze è un’esperienza interessante ma troppo difficile da realizzare, sopratutto se si vuole creare on the fly, con compagni di squadra sconosciuti. Inoltre, molti operatori sono deboli rispetto ad altri molto forti come Tachanka. Scegliere un operatore comporta di avere a disposizione una scelta tra due, massimo tre, armi primarie. L’unico che ha libertà di scelta massima è la recluta, il quale non possiede gadget speciali.

Le mappe e la modalità di gioco (salvataggio, artificieri e presidio) sono scelte casualmente. In “Salvataggio” gli attaccanti dovranno recuperare un ostaggio senza ferirlo e portarlo al punto di estrazione all’esterno dell’edificio. In “Artificieri” sono presenti due bombe in due stanze differenti e gli attaccanti dovranno disinnescarla. In “Presidio” gli attaccanti dovranno mettere in sicurezza un contenitore di biorischio: per fare ciò, essi dovranno entrare nella stanza del contenitore e rimanerci per dieci secondi senza che i difensori arrivino.

All’interno della modalità multigiocatore, è possibile giocare sia partite libere che optare per la modalità classificata. Quest’ultima possiede vari ranghi di graduatoria: il più basso è rame e il più alto è il diamante. È inoltre possibile giocare contro l’intelligenza artificiale nella modalità “caccia ai terroristi”.

Il gioco ha uno stile molto particolare ma per poter godere appieno della sua completezza bisogna avere degli amici con cui giocarlo. Nella maggior parte dei casi, in difesa, se non si hanno tattiche o piani elaborati, si tende a creare un “camping”, cosa che non tutti potrebbe gradire, ma se giocato in maniera giusta, apprezzando ogni particolarità, il pvp può dare soddisfazioni.

Giudicare un titolo del genere è arduo, certo non rispecchia un vecchio single player degno di questo nome, tantomeno un Rainbow Six passato ma, in compenso, richiede dedizione, concentrazione e un buon team. Esso non è privo di difetti, ma sorvolando degli elementi ed immergendosi nell’esperienza di gioco si possono riscontrare emozioni più che positive, soprattutto perché è diverso da molti sparatutto sul mercato odierno.