L’ora più buia

La storia è una di quelle materie che generalmente o piacciono o non piacciono e, se non piacciono, il più delle volte è colpa degli insegnanti, dalle scuole elementari alle superiori incapaci di rendere accattivante, ma soprattutto comprensibile, un particolare avvenimento storico.

Il più delle volte ci si trova di fronte ad un mero elenco di eventi privi di anima, date su date, azioni su azioni, senza spiegare le reali motivazioni, le menti, i gesti dietro a quelle grandi azioni, le paure, le riflessioni e gli ideali che, in un modo o nell’altro, hanno segnato il periodo storico in questione.

A volte il cinema, che potrebbe essere un valido escamotage per rendere più interessante un racconto storico è in grado di fare dei veri miracoli.

È questo il caso de L’Ora Più Buia di Joe Wright che, in un unico grande film, non solo porta sullo schermo un momento storico molto importante, ma lo inquadra dal punto di vista politico e anche da quello privato del protagonista, Winston Churchill

L’Ora Più Buia è infatti anche il ritratto di un controverso personaggio storico che ha il merito di aver del tutto capovolto le sorti europee del secondo conflitto mondiale, sebbene nessuno, dall’inizio alla fine, avrebbe scommesso su di lui.

La pellicola parte nel 1940, quando il primo ministro inglese Neville Chamberlain viene costretto a dimettersi. Dal fronte bellico la situazione è molto pericolosa: l’Italia è ormai alleata della Germania, la Francia è a un passo dalla resa e le truppe inglesi non riescono ad avanzare.

In questo oscuro momento c’è bisogno di un agnello sacrificale, un uomo che tenga buono il parlamento e, al tempo stesso, si tiri addosso tutte le colpe dell’eventuale fallimento, in modo da poter portare poi avanti un negoziato di pace con la Germania.

Il soggetto in questione è Winston Churchill interpretato da Gary Oldman. Eccentrico, grande bevitore, burbero e non ben visto da Re Giorgio VI, Churchill è sicuro della sua posizione, delle sue idee ed ideali e ci mette ben poco a tirare l’attenzione su di sé.

Il conflitto, però, si fa sempre più feroce, inaspettatamente drastico e le vite in gioco sono troppe, troppe anche per la sicurezza di Churchill che, internamente, inizia a cedere.

Nel momento più buio per l’umanità Churchill si vedrà messo alle strette su tutti i fronti: 300 mila uomini bloccati sulle coste del Dunkerque, il silenzioso rifiuto da parte degli Stati Uniti alla richiesta d’aiuto, l’antipatia del Re e il dover scegliere tra il piegarsi alla follia di Hitler o portare avanti la guerra, difendendo i propri ideali, con l’altissima probabilità di una tragica sconfitta.       La scelta di resistere sarà il primo passo verso la vittoria.

Gary Oldman porta sullo schermo una delle sue interpretazioni più grandi, probabilmente la più complessa e intensa. Una interpretazione che lo vede alle prese con un uomo realmente esistito, tanto controverso quanto incompreso. Un minuzioso lavoro che parte dal gestire un corpo diverso dal proprio e prosegue impegnandosi a parlare nello stesso modo del primo ministro inglese, non scandendo sempre bene le parole, fino ad arrivare a quei momenti di silenzio in cui basta uno sguardo per avere un vasto ventaglio di emozioni di fronte ai nostri occhi.

Un personaggio storico interessante che, per la prima volta sullo schermo, conosciamo non solo nella sfera politica, ma anche in quella privata. Joe Wright e Oldman affondano le mani nei punti deboli di Churchill, lo umanizzano, lo rendono fragile e spaventato dall’immenso peso che deve portare sulle proprie spalle, un uomo che non vuole piegarsi e che al tempo stesso ricerca consiglio negli occhi dolci, anche se stanchi, di una compagna che è sempre rimasta al suo fianco.

Joe Wright vince un’ enorme sfida e porta sullo schermo un film sulle relazioni umane, sul peso delle responsabilità e sul coraggio di operare determinate scelte, sapendo quanto sia alta la posta in gioco.

L’Ora Più Buia è forse il film che, meritatamente, porterà Gary Oldman verso l’agognato Oscar  dopo la schiacciante vittoria ai Golden Globes e che ci permette di comprendere, da un ulteriore punto di vista, uno dei capitoli più oscuri della nostra storia.