Intervista al campione di tiro con l’arco, Massimiliano Massa

Gli sport, gli hobby e le passioni in generale sono un elemento indispensabile per esaltare la bellezza del percorso scolastico e di vita dei giovani di tutta Italia, e talvolta queste possono portare soddisfazioni insostituibili.

Un testimone di ciò è il campione italiano 2017 di tiro con l’arco,  che abbiamo l’onore di ospitare nel nostro istituto.

Chi sei? Raccontaci di te.

Sono Massimiliano Massa, sono del ’99 e sono un fiero studente di informatica.

Nel tempo libero gioco al PC e partecipo alle gare della Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna.

Quando e come è nata la passione per il tiro con l’arco?

È nata quando ero ancora piccolo, quando mia madre mi iscrisse alla federazione sopracitata e mi convinse a provare. Inutile dire che mi piacque davvero molto, e da allora sono sempre stato iscritto.

Per motivi scolastici e per i miei impegni personali non riesco ad allenarmi con regolarità da circa 6 mesi, ma ogni tanto mi diletto a tirare al campo di Cesano Boscone.

A quante gare hai già partecipato?

Dovrei averne fatte una sessantina. Le gare sono organizzate tutte le domeniche, ma come ho già spiegato non riesco a frequentare con costanza.

Che trofei hai raccolto durante la tua “carriera” fino ad oggi?

Ho vinto i campionati regionali 2016 e 2017, e sono arrivato primo nel Campionato italiano 3D Indoor 2017, al cui sono stati registrati ben 825 iscritti. Sono molto fiero del mio risultato, anche se tendo a non mostrarlo molto.

Ho partecipato al Arctrap, in Francia, nella categoria del tiro dinamico.

Non ho partecipato ad altre gare importanti, ma solo a quelle amichevoli organizzate dalla FIARC, nelle quali sono sempre arrivato fra le prime posizioni.

Come trovi la comunità italiana di arcieri?

Come in ogni comunità ci sono molte sfaccettature…

Ci sono le persone più simili a me, che capiscono che il loro impegno è un semplice hobby, e che come tale va preso, cercando di divertirsi con la loro passione.

Poi ci sono le persone che oserei chiamare “ossessionati”, a tal punto da essere malati. Quelli che prendono il loro hobby come una missione di vita, e che cercano di sfruttare ogni minima virgola del regolamento a proprio vantaggio, perché si considerano i migliori in assoluto, superiori a coloro che non prendono “seriamente” il loro sport.

La cosa divertente è che sono proprio queste persone a ottenere i risultati peggiori.

Pensi di continuare e trasformare il tuo hobby in qualcosa di più importante?

Non mi entusiasmerebbe come cosa. Come ho già detto lo considero un hobby, e non vorrei lasciarmi monopolizzare da esso.

C’è qualcosa che vorresti dire ai giovani talenti italiani?

Nulla di speciale in verità … semplicemente, come vi avranno già ripetuto fino allo sfinimento, non arrendetevi mai e inseguite i vostri sogni a ogni costo. Sembra banale, ma è l’unico modo per riuscire a tirar fuori tutto ciò che avete. Ma ricordatevi di lasciar divertire il prossimo, perché non è detto che anche lui abbia la vostra stessa visione del suo passatempo preferito.