Cuore di cane

Cuore di Cane, di Michael Bulgakov è un libro ambientato a Mosca nella Russia dopo la rivoluzione.

Qui, Pallino, cane randagio che muore di freddo e fame, ci mostra cinicamente tutta la società dal suo punto di vista.

Picchiato e trattato da cani dagli uomini fino a quando uno di loro se lo prende a carico, prima mostrandosi solamente interessato a cambiare la vita ad un povero cane cambiando la sua situazione a cane da appartamento, cosa ben accetta da Pallino, poi il dottore suo padrone, mostra le sue vere intenzioni dimostrando e deludendo Pallino che in una situazione di vantaggio nessuno regala nulla.

Questo libro è pieno di volgarità e parolacce, non che mi dispiaccia, anche usate come rafforzativo della descrizione metaforica di una società corrotta e malsana che risalta nello scorrere degli avvenimenti, dove la cosa più degna d’attenzione nonché l’unica importante risulta essere il proprio personale benestare descrivendo una mentalità generale opportunistica e mai altruista in una Russia troppo presa da sé.

Come locazione di registro la trovo azzeccata pensando che la voce narrante è un cane, c’è però da storcere leggermente il naso quando questa voce passa da Pallino a un aiutante del medico, suo padrone, perché ora a parlare è una persona colta e uomo di scienza, per me si sarebbe dovuto usare un registro leggermente più pulito anche per staccare maggiormente questa momentanea differenziazione di voce narrante e narratore.

Come la grande maggioranza dei libri di autori russi anche questo, per me, parte molto lentamente e si rischia di stufarsi prima di entrare veramente nel vivo della vicenda.

inoltre la trama prosegue in maniera molto altalenante alternando capitoli di dialoghi e descrizione a poche pagine in cui viene velocemente spiegato un susseguirsi continuo di cambiamenti drastici della storia.

Cuore di cane è un titolo che si capisce solo arrivando a fine libro in quanto tramite un esperimento, il suo padrone Filip Filippovic prova a far diventare il cane un umano ottenendo dei risultati notevoli dal punto di vista dell’aspetto.

Quel che è anche significato del libro però fa notare che Pallino, anche avendo sembianze umane non è umano, ragiona come un cane e rincorre i gatti anche se sta su due zampe e non ha ne pelo ne coda, anche se l’unica cosa che ha ancora della sua vecchia vita a livello fisico è il cuore continua a comportarsi come prima avendo così perso il pelo ma non i vizi