Come Black Panther evolve l’universo Marvel

Per numerose generazioni lo stato del Wakanda, situato in uno dei continenti più tecnologicamente arretrati, l’Africa, è rimasto nascosto ed è stato protetto da Black Panther, la cui identità era assunta dal re, per proteggere la fonte principale di tutte le loro risorse tecnologiche e militari che in mani sbagliate potrebbero causare la distruzione del pianeta intero: il vibranio, un metallo extraterrestre con capacità inimmaginabili.

Il Black Panther dei giorni nostri è T’Challa, salito al trono dopo la morte di suo padre T’Chaka, durante la sua prima apparizione nel Marvel Cinematic Universe in Captain America: Civil War. In questa pellicola il sovrano del Wakanda dovrà continuare a proteggere il suo preziosissimo paese dalle mani nemiche affrontando diverse controversie, tra cui Killmonger, un soldato “americano” che vuole governare il Wakanda per farlo conoscere al mondo nella sua vera forma, e per poter aiutare tutte le persone di colore, infatti i Wakandiani vivono in assoluta serenità; questa situazione potrebbe comportare però una rivolta di tipo mondiale contro il paese di vibranio, dato che per millenni gli abitanti si sono nascosti senza mai offrire il loro aiuto ai più bisognosi.

T’Challa sarà inoltre affiancato dalla sua ex ragazza Nakia, dal generale dell’esercito wakandiano Okoye, dall’agente del Governo americano Everett Ross, che abbiamo già visto in Captain America: Civil War, e dalla sorella Shuri che è la ragazza più intelligente del Wakanda, nonchè la realizzatrice dei gadget e delle armature, tra cui le due indossate da T’Challa e da Killmonger, e che (curiosità per i più appassionati) nella sua controparte cartacea ricopre il ruolo di Black Panther, durante le assenze di suo fratello, per proteggere il proprio paese. Vedremo inoltre Andy Serkis nel ruolo di Ulysses Klaue come secondo antagonista (anche lui era già stato incontrato in Civil War).

Tutti i personaggi sono caratterizzati magnificamente ma, a mio parere, avrebbero potuto sfruttare meglio Klaue, Shuri è il personaggio più divertente della pellicola e Killmonger, interpretato da Michael B. Jordan, è considerato dalla critica il miglior villain di tutto il MCU (personalmente lo piazzo nella TOP 3, ma Loki di Avengers rimane sempre il migliore).

Black Panther è scritto e diretto magnificamente, è divertentissimo ed elettrizzante. Pieno di azione e di effetti che lascerebbero a bocca aperta anche Michael Bay, ma ormai quasi  tutti i film marchiati Marvel presentano queste caratteristiche. Ciò che caratterizza questo cinefumetto è il fatto che affronta, o almeno ci prova, questioni etniche e razziali (delle quali Killmonger è portavoce) che non sono MAI state affrontate in un film del genere; certamente non lo fa in modo approfondito ed egregio, ma è già un passo avanti rispetto alla monotonia degli stand-alone dei nostri eroi preferiti.

Parlando poi delle musiche utilizzate, le reputiamo una scelta felice, in grado di coinvolgere a pieno nella narrazione, accompagnando in modo superbo ogni situazione e riuscendo a ricordare le tradizioni del popolo wakandiano come una vera e propria tribù.

Non scordiamoci inoltre che questa sarà la pellicola che ci porterà presto ad Avengers: Infinity War, nel quale, dopo dieci anni, vedremo riuniti i protagonisti dei diciassette film prodotti fin ora in una lotta all’ultimo sangue contro il pazzo titano Thanos per la conquista delle Pietre dell’Infinito.

Ora un piccolo giochino: all’interno della pellicola sono presenti ben quattro armature di Black Panther: la prima di T’Challa presente anche in Civil War, la seconda, sempre  di T’Challa, ad energia cinetica, quella di Killmonger ed infine quella presente in un flashback che conosceranno solo coloro che hanno già preso visione di questo film. Dunque, secondo voi, qual è la migliore?